Medjugorje, 25 novembre 2023
''Cari figli,
questo tempo sia intessuto di preghiera per la pace e di opere
buone affinché si senta la gioia dell'attesa del Re della Pace nei vostri
cuori, nelle famiglie e nel mondo che non ha speranza.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.''
Commento di Padre
Livio di Radio Maria al messaggio del 25 novembre
Questo breve messaggio è sulla medesima linea
del messaggio precedente del 25 Ottobre.
C’è grande preoccupazione nella Madonna per
la situazione nel mondo, sono in corso due guerre molto sanguinose, quella in
Ucraina e quella adesso nel Medio Oriente.
Dopo i messaggi da Aprile ad Agosto
dedicati soprattutto alla nostra vita spirituale, la Madonna da Settembre ha
incominciato a manifestare le sue preoccupazioni.
La
sua prima grande preoccupazione è quella della fede, infatti nel
messaggio del 25 Settembre 2023 per
la quarta volta ha parlato del “modernismo”, cioè quell’atteggiamento interiore o, se vogliamo, culturale
del mondo d’oggi che esclude una visione della vita alla luce di Dio, esclude
Dio, esclude l’anima, esclude l’aldilà ed è totalmente orientato al mondo.
E la Madonna ci ha messo in guardia, perché
il modernismo ci ruba la gioia
della preghiera, la gioia dell’intima unione con Dio e ci ha chiesto di
scuoterci, come nei primi giorni delle sue Apparizioni quando la gente pregava
giorno e notte.
E nel messaggio del 25 ottobre 2023 la
Madonna ci aveva descritto una situazione che non è soltanto quella delle due
guerre, ma è una situazione globale del mondo: “i venti del male, dell’odio e
dell’inquietudine soffiano sulla terra per distrugge le vite” e dietro c’è il soffio che viene dal
principe di questo mondo che, come ha detto la Madonna, “vuol distruggere la
natura e il pianeta sul quale viviamo”.
A questo proposito nel messaggio del 25
Ottobre c’è un passaggio che mi era sfuggito.
La Madonna dà sempre un’apertura di
speranza e, in questo periodo di travagli, di cammino difficile, ha detto: “perciò l’Altissimo
mi ha inviato a voi per guidarvi verso la via della pace e alla comunione con
Dio e con gli uomini”.
Quando ci sarà il tempo della pace? Al
termine di questa grande battaglia ci sarà il
traguardo certo verso il quale la Madonna ci sta portando e questo alimenta
la virtù della speranza.
Quando
si è consci di essere certi della vittoria, si combatte con più vigore, anche se
apparentemente le forze sono sproporzionate, per cui la Madonna ci dice: “attenzione quella
di satana è una falsa forza”.
Quindi la certezza che dobbiamo avere è
proprio questa: la Madonna vincerà!
Vincerà, perché gli uomini apriranno il cuore al Re della Pace.
Il programma ce lo ha dato il 25 ottobre: “siate le mie mani
estese, pregate, digiunate e offrite sacrifici per la pace, tesoro al quale
ogni cuore anela”.
La novità del messaggio di oggi è che la Madonna lo colloca nel tempo dell’Avvento che è un cammino da fare insieme alla Chiesa
verso l’Avvento del Re della Pace, Gesù Bambino, La Regina della Pace ci dice:
“nonostante
questo mondo sia agitato dall’odio, dalla rabbia, da tutto ciò che è cattivo,
dall’invidia, dalla violenza, alla luce dei messaggi comunque non vincerà”.
Questo deve rafforzarci nella convinzione
che la Regina della Pace guida questa
grande battaglia escatologica contro satana che vuol distruggere il mondo,
la Chiesa, la fede, la stessa terra e Lei
è qui per raccogliere le forze per aiutarLa a vincere.
Molte volte gli imperi del male franano
all’improvviso, nel 1991 il crollo del comunismo inaspettatamente è avvenuto,
perché Lei lavorava nei cuori con la
Grazia di Dio, con la nostra preghiera,
con i nostri digiuni.
Quello che la Madonna ha compiuto allora,
tanto più lo compirà adesso che il mondo va verso il duello finale tra la Donna vestita di sole e il drago infernale,
che si concluderà con la vittoria di
Maria.
"Cari figli, questo tempo sia intessuto di
preghiera per la pace e di opere buone affinché si senta la gioia dell'attesa
del Re della Pace nei vostri cuori, nelle famiglie e nel mondo che non ha
speranza”.
Questo
messaggio è un programma di vita per il tempo di Avvento e la Madonna vuole
che questo tempo sia un tempo di gioia.
Questo
evento,
avvenuto a Betlemme, attraverso la
liturgia e la grazia di questo tempo, si
prolunga nella storia anche oggi quando noi ne abbiamo particolarmente
bisogno; camminiamo verso Betlemme, camminiamo verso questo dono che ci fa
Maria del Bambino Gesù che è il Re della Pace!
Oggi
la Madonna ci ha detto una espressione che non aveva mai usato, espressione più
forte ancora della preghiera giorno e notte, ancora più densa al riguardo: “questo tempo sia intessuto di preghiera per la pace”.
Com’è intessuto il tempo? Il tempo è intessuto negli istanti che si
succedono l’uno dopo l’altro.
Non ci deve essere un istante in cui noi
non siamo in atteggiamento di preghiera. Ovviamente non si può pregare 24 ore
al giorno verbalmente, neanche intenzionalmente, si deve però creare un’apertura del cuore, una
trascendenza, uno stato di intima unione
con Gesù e con Maria protesi verso Gesù.
Questo atteggiamento
esistenziale dev’essere tale da permeare
tutti gli istanti del giorno e della notte, in modo tale che noi diventiamo
una preghiera vivente, una preghiera continua, una preghiera incessante.
Se noi creiamo questa comunità, questa comunione di cuori nel Cuore di Maria,
che bussano al Cuore del Re della Pace,
noi trascorriamo un tempo di Avvento che cambia il mondo!
E la Madonna insiste nella sua prospettiva: la pace parte dal cuore di ognuno
e queste parole il mondo non le capisce.
Una volta a Medjugorje, in un incontro con Vicka un americano le ha chiesto: “qual è secondo te il
messaggio più importante della Madonna?” Vicka ha taciuto un momento
poi si è messa una mano sul cuore e ha detto: “per me è la pace”, si è
messa una mano sul cuore, come dire è lì che nasce la pace, è lì che deve dimorare
la pace, diversamente questa parola non la comprendiamo!
Ma la pace nel cuore viene riconciliandoci con Dio attraverso la
Confessione.
Prepariamo una bella confessione natalizia
noi, apostoli della Madonna, che faccia sì che il Re della Pace possa entrare
in noi e dimorare.
Quando c’è questo punto di partenza la
Madonna è gioiosa e la pace si estende
nei cuori, si estende nelle famiglie,
fra marito e moglie, fra genitori e figli, tra fratelli e sorelle.
Deponiamo le armi, deponiamo la superbia,
deponiamo la rabbia, chiediamo perdono a
Dio e chiediamo perdono al prossimo e avremo la pace in noi stessi,
cerchiamo di essere agnelli non lupi, cerchiamo di essere persone di pace.
Noi siamo le schiere di Maria, gli apostoli di Maria, siamo quelli che in questo tempo di Avvento, con la preghiera, il digiuno e i sacrifici
hanno le mani tese con opere di carità, con “opere
buone”.
E così la
pace prende possesso del nostro cuore e noi viviamo il Natale.
Il mondo del male è un pallone gonfiato,
basta l’ago dell’umiltà e della sottomissione a Dio per sgonfiarlo e questo
avverrà.
C’è alla fine di questo messaggio
un’espressione che ci deve far rabbrividire: “pregate
il Re della Pace perché regni nei vostri cuori, nelle famiglie, nel mondo che
non ha speranza”.
Il
mondo nel quale viviamo non ha speranza!
È un mondo che grida, che si arma, che
inveisce, che urla, che minaccia, che uccide.
Senza
Dio non c’è speranza di salvezza.
E chi salva il mondo? E chi ci salva?
Nessuno ci salva!
È per
questo che è qui la Madonna!
A suo tempo tutti correranno dietro la
Madonna, perché nessuno può salvarci se non la Madonna, l’inviata di Dio, di
Suo Figlio qui sulla terra!
Noi dobbiamo essere i testimoni di Colei che salva!
Di
Colui che è il Re della Pace, di Gesù e di Maria.
Questo è il nostro compito da portare
avanti quotidianamente, crescendo nella preghiera, con i sacrifici, con il
lavoro per il prossimo, nell’umiltà e nella carità, perché poi siamo felici,
siamo contenti della nostra vita portando la gioia agli altri.
Questo
mondo senza speranza ci deve fare pietà, non dobbiamo inveire, è il diavolo che trascina qua e là come
vuole lui chi non è attaccato a Dio!
Noi dobbiamo testimoniare e pregare, essere
le mani tese, prendendo le mani più
deboli e aiutando quelli che sono più fragili.
Spesso la gente vuole solo una parola di
conforto, una parola di speranza, tu la dici ed è come una medicina che
guarisce, solleva, fa sperare, fa gioire, fa guardare avanti con fiducia.
Noi dobbiamo essere questa parola per tutti
quelli che incontriamo, che condividono con noi la vita, in modo tale che questo Natale, nel trambusto generale, sia per le nostre famiglie, un pezzetto
di Betlemme, un pezzetto della grotta
della Natività.
N.B. Il testo
di cui sopra può essere divulgato a condizione che si citi (con link, nel caso
di diffusione via internet) il sito www.medjugorjeliguria.it
indicando: “ Trascrizione
dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it